Critiche ( poco costruttive) a EverLang

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view post Posted on 27/2/2021, 20:15     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)

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(Messaggio da un Utente)
Ciao, il tuo progetto non ha nulla a che fare con la ricerca e lo sviluppo di un "linguaggio" per di più universale. Dovresti ridefinire il forum come "condivisione sociale della passione per la natura attraverso l'arte".

_______
R

ciao, quella che suggerisci è in effetti una delle finalità di questo progetto / Movimento culturale.

Ma questo passa attraverso una sintesi linguistica : forse le mie spiegazioni sono troppo prolisse, e comunque la lingua che si tenta di costruire è davvero molto diversa, e proprio alla radice, da qualsiasi lingua naturale o finora ''inventata''.
Può risultare molto disorientante e lo capisco.

Non so quali post tu abbia letto .... e purtroppo sono anche scomparse nel tempo tutte le immagini (per colpa del sito hosting) che potrei comunque ripostare.
Senza immagini che valgano da esempio, è ancora più difficile entrare nello spirito di questo progetto.

Le lacune sono ancora molte (infatti invitavo esperti di varii settori ''naturalistici'' a contribuire) così come sono da esaminare e valutare insieme possibili incongruenze logiche.

Ma fin dove la ho sviluppata posso dire che ''funziona'' : non tutti certo, ma almeno alcune persone a cui ho sottoposto esempi sono riuscite ( disponendo di conoscenze naturalistiche adeguate), a ''capire da sole'' -quello che dovrebbe essere il fine - il Significato di alcune delle ''parole'' ( = combinazioni di immagini) da me proposte.

La pretesa di ''universalità'' discende appunto dal fatto che non si tratta di una lingua banalmente ''inventata da me'', ma della paziente codifica di ciò che succede realmente e usualmente in natura : rapporti tipici tra organismi viventi, assunti come Modelli Significanti.

Ed è per questo che persone ''senza dizionario'', ma con conoscenze naturalistiche possono capire ''da sole'' il senso di una data combinazione di immagini.
Sotto questo aspetto è ''universale'' perché - per es - il fatto che una data specie animale manifesti un determinato stato umorale con una certa postura/colore/movimento, è qualcosa di indipendente dal tempo dall'epoca e dal luogo dove lo osserviamo.
Come una verità di Scienza, insomma.

Se vuoi approfondire o chiedermi chiarimenti su esposizioni poco chiare che trovi sul forum ( e temo che ce ne siano....) domandami pure:)
Puoi anche aprire topic specifici se lo desideri.
ciao

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[Ma questo passa attraverso una sintesi linguistica : forse le mie spiegazioni sono troppo prolisse, e comunque la lingua che si tenta di costruire è davvero molto diversa, e proprio alla radice, da qualsiasi lingua naturale o finora ''inventata''.]


Appunto è diversa da qualsiasi lingua naturale proprio perchè non è una "lingua" naturale ma artificiale. Non è dissimile da altre lingue artificiali se non per alcuni elementi che in realtà nemmeno la identificano come idonea ad un linguaggio
Con il termine "universale", in linguistica, si intende che può essere compresa da tutti. La tua "lingua" non può essere compresa da tutti poichè, come tu stesso hai affermato, necessita di consocenze naturalistiche. "ciò che accade in natura" è una definizione troppo allargata, essendo troppo allargata risulta impossibile da codificare. Per codice in linguistica si intende un insieme di segni, nel tuo progetto non è contemplato l'uso di segni. La tua "lingua" è più simile ad indovinelli, è "a posteriori" e deduttiva; dunque non corrisponde a ciò che può essere definito come "lingua" nemmeno artificiale. Queste sono considerazioni logiche che rimarcano tue contraddizioni in termini e negazioni di ciò che è il concetto di linguaggio nella disciplina moderna

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R.:
....Per la verità, le possibili ''incongruenze logiche'' cui facevo riferimento sono di tutt'altro genere ;) - andrebbero verificate tuttavia sul piano empirico/sperimentale; non su quello accademico/speculativo, sulla base di ciò che ha ''stabilito'' questo o quell'altro filosofo del linguaggio o affine ''intellettuale''.
Siamo oltre questo stadio: e volutamente , se ancora non fosse chiaro.

EverLang è un SIstema Linguistico a base integralmente realistica: ed empirica ne è per forza di cose la validazione.


Un empirismo che vede integrata la Oggettività dei Fenomeni Naturali ''esterni'' con la Soggettività degli schemi interpretativi umani (in ultima analisi però ''oggettiva'' anch'essa, data la natura neurologica innata degli schemi medesimi).
Un nuovo terreno da esplorare anche in campo psico-antropologico ... se appena dotati di un'intelligenza all'altezza di comprenderlo e di gestirlo.

Tutte le Lingue sono comunque Realtà preesistenti a qualsiasi classificazione e codifica accademica a posteriori : un po' come è pure vero (anche se in assai maggior misura) per gli Organismi Viventi : e per quanto i biologi si qualifichino come ''scienziati'' , assistiamo anche qui a tentativi arbitrarii di stabilire ''a priori'' i confini tra le Specie, o / Come-Dove-SE una data specie debba esser presente in un determinato Continente /habitat ecc ecc... -_- ma per favore :D ...Sono arrivati loro, dopo 4 miliardi di anni :lol:
-Ancor più facile far questi giochetti con il Linguaggio, che è in fondo una creazione umana esso stesso.


Per quanto riguarda EverLang , essa è più ''naturale'' di qualsiasi ''lingua naturale''. Per quanto ciò possa saper di paradosso....
Tutte le lingue esistenti infatti sono per definizione sistemi ''artificiali'' e convenzionali di codifica della Realtà : spontanee sì, quelle comunemente dette ''naturali'' , e invece ''intenzionali'' quelle create a tavolino ( ...ma spesso anche passeggiando o camminando nervosamente su e giù :D ) dal ''conlanger'' di turno.

EverLang è l'unica Lingua esistente in cui tutti gli elementi formativi sono naturali : e ''naturale'' ( = specchio delle oggettive interazioni tra gli Elementi medesimi) ne è la Semantica e la Sintassi.

.... E per forza, tutto questo non è contemplato nei testi di Linguistica correnti :D - guai se così non fosse : avrei proposto l'ennesima e inutile ''conlang'' (ne composi a 12 anni ma avvertii presto l'esigenza di andare oltre....)
-E già in quel caso non si trattava di una lingua ''a posteriori'' ma creata radicalmente ex novo (a meno che non intendi diversamente il concetto di ''lingua a posteriori''...)

-Se scoprissimo Vita extraterrestre basata su una biochimica abbastanza diversa dall'unica a noi nota e dunque non contemplata dai nostri testi, diremmo forse che ''non è Vita''..? Se ''funziona'' ( = se comporta metabolismo-crescita-riproduzione- trasmissione di informazione con margine per le variazioni) allora è Vita... magari anche più complessa di quella che conosciamo.

E' proprio questo il punto : la mia lingua prescinde alla radice dai Fondamentali del Linguaggio (essenzialmente dalla Arbitrarietà del Segno), non è ''simbolica'' ma iconica - senza tuttavia i vincoli dei linguaggi iconici, perché è articolata (uno stesso ''segno'' ricorre in combinazione diverse esitando in significati non-correlati).

-EverLang ha un ''inventario aperto'' (nel senso di Hjelmslev) di Protemi, che sono potenzialmente tutte le Specie Viventi ( e loro parti /organi - quelli umani in primo luogo).
Un inventario di ''iper-segni'' dunque vastissimo (ma non per questo ''infinito'' n.b.!) , questo è vero ; ma ciò non ne pregiudica affatto la funzionalità, e in pratica è auto-limitato dalla naturale distribuzione statistica, con pochi Elementi molto frequenti e una miriade di altri Elementi più o meno rari o occasionali.
Del resto , è "quasi"" aperto anche l'inventario dei segni del Cinese scritto; ma la frequenza d'uso definisce a posteriori un nucleo funzionale pratico di appena poche migliaia.

-EverLang prevede categorie radicalmente nuove, come ''Arciplerema'', ''Protema'', '' Attante esplicito'' e ''Proseidolìa'' sul piano espressivo .
Ovviamente non se ne trova menzione alcuna nella letteratura accademica, che si occupa delle lingue (o conlang) fino a oggi concepite.

Compito dei Linguisti ( intelligenti - ammesso che ce ne siano) non è quello di certificare l' "esistenza in vita linguistica" di EverLang, che si ''autocertifica'' benissimo da sé, grazie ai 4 miliardi di anni di Storia della Biosfera - scusa se è poco!- dei quali è intessuta.
Il loro compito è semmai quello di prenderne atto e di studiarla, come farebbero con qualunque altra lingua appena scoperta, specialmente se atipica (per es il controverso Piraha)


EverLang è un sistema di modelli : che permette pure -data la sua matrice radicalmente diversa - di valutare in modo nuovo categorie della vecchia linguistica. A partire dal ''significato'': che nel mio caso, senza necessità di tomi su tomi che dimostrino o smentiscano vaghi e opinabili filosofemi, è un Riscontro oggettivo /probabilistico di schemi di azione verificabili.

''Necessita di conoscenze naturalistiche'' .
Chiaro : ma qualsiasi ''codice'' necessita di "conoscenza" esterna!


La differenza cruciale è che in questo caso non occorrono "dizionarii" .
Se scoprissimo un testo antico in una lingua sconosciuta, questo resterebbe per noi un guazzabuglio di scarabocchi (dove potremmo scoprire, sì, ricorrenze statisticamente significative'; ma niente di più) .
-Se su un supporto fosse presente invece l'aggregato iconico di /Lingua-Geco-Occhio/, anche tra 100mila anni e in una probabile situazione di discontinuità culturale, un lettore intelligente potrà capire che :

1) non si tratta di un accostamento usuale e ordinario : quindi si voleva trasmettere un messaggio;

2) si domanderà quindi ''cosa succede?''-tra quei tre elementi. Cosa li lega?

-Anche tra 100mila anni (se non sopravviene una catastrofe totale) ci saranno dei Gechi e, presumibilmente, useranno ancora la lingua per detergere gli occhi (pressoché unici in questo nel Regno Animale).
Il lettore intelligente capirà (come ho potuto fin d'ora verificare- sia pur sporadicamente) che si vuole esprimere l'atto di ''pulire - detergere - lavare'' ecc ecc....

-Per inciso, le necessarie ''conoscenze naturalistiche'' - ivi incluse quelle sulla nostra stessa fisiologia - non fanno parte di un qualche contingente e arbitrario ''codice per la decifrazione''; sono al contrario parte integrante e basale di quella Conoscenza del Mondo, senza la quale, prima ancora del disporre o meno di ''codici'' di sorta, non avremmo niente da comunicare!
Un ''codice'' come lo intendono i ''linguisti'' è sempre un sistema arbitrario, oltre che artificiale. Ciò che ne prende il posto in EverLang, è la congerie dei Fenomeni osservabili in Natura : interazioni tra Enti-Protagonisti viventi, le cui corrispondenti icone (modulabili anche sul piano artistico) formano l'Inventario di Segni di EverLang : alfabeto e glossario al tempo stesso.


Lo spartiacque è nel fatto che per l'ipotetico reperto archeologico non troviamo accanto un dizionario bilingue; e tutto resta per noi un guazzabuglio grafico senza speranza.
Nell'esempio forse banale che ho proposto, la ''stele di Rosetta'' si trova invece sempre Là Fuori, codificata nel DNA di tutti gli Attori della Biosfera.

Basta cercarla. E rifletterci.

E per questo evidenzio ''intelligente'' riferito al lettore.
-Anche se resto molto diffidente e critico verso il criterio di ''QI'' in sé, se qui per praticità lo accettiamo potremmo dire che il fruitore ''medio'' - QI 100 - vedrebbe solo ''immagini'.
Fruitori da 130 in su inizierebbero a domandarsi se c'è un ''messaggio'' in quelle icone in sé incongruenti.
Da 140 in su tenterebbe di cogliere nessi /associare le immagini o comunque interpretarle; probabilmente fraintendendone però il senso ; forse cercando a ogni costo una più o meno dotta lettura simbolico/metaforica, dove invece semplicemente ne esiste una oggettiva/naturale, diretta e univoca.

Da 150 in su (e con nozioni bio-fisiologiche che tutti dovremmo avere) inizierebbe ad apparire quello che impropriamente definivi "...una sorta di indovinello'' - a fatica, ma forse già comprensibile.

Intorno a 160-170 si riuscirebbe a interpretare con sufficiente accuratezza il senso di una serie di combinazioni- iniziando faticosamente a ''leggere''.

-Lecito di qui immaginare una crescente speditezza e fluidità di lettura/interpretazione man mano che il ''Q.I." sale... Un ipotetico (non impossibile) fruitore con QI 180-200 potrebbe ''leggere'' correntemente (interpretando gli aggregati iconici in tempo reale) fin dal primo contatto con questa lingua.
Come se si trattasse della sua lingua madre, o quasi.


Non si tratta quindi -evidentemente- di una lingua proposta per la comunicazione o comunque per l'uso corrente.

Ma di un'esperienza linguistica ; senza dubbio capace - soprattutto se precocemente somministrata- di stimolare l'intelligenza . Forse anche spingendola verso quei livelli estremi .... auspicabilmente però non in termini di mera rapidità computazionale ed efficienza mnemonica - ossia tutto quello che, in pratica, i correnti test psicometrici si limitano a quantificare e a tradurre in ''punteggi QI''; ma piuttosto, nel senso di una maggiore 'Autonomia, Creatività e originalità di Pensiero.
E soprattutto, di consapevole Sintonia con la Natura Vivente.

Ovviamente non ho creato EverLang perché una manciata forse di persone in tutto il mondo potessero dimostrare di "saperla leggere al primo approccio, come fosse la loro lingua madre".
Sarebbe senz'altro emozionante per me, suo creatore, assistere a un'impresa del genere ... ma le prospettive davvero importanti sono altre.

-EverLang è nata per stimolare chiunque , pur senza essere un (inutile, tutto sommato) computatore-iperveloce, possegga autentica curiosità intellettuale e interesse per il Nuovo e il Diverso.

Si propone quindi come un prezioso strumento didattico /formativo.

Ed è assolutamente una lingua ''diversa'' : proprio per stimolare forme diverse di ragionamento e -soprattutto- per svincolare la Mente dal ''convenzionale'' ( nel senso di ciò che discende da una ''convenzione'' transeunte e arbitraria e perdipiù imposta/subìta), dal ''particulare'' cui ci limita la nostra lingua (madre, ma in diversa misura anche quelle che si sceglie di apprendere).
E senz'altro, di riaffermare la priorità, tanto conoscitiva quanto esperienziale, della Biosfera.
Che G.Bateson riteneva correttamente basilare a ogni altro Sapere.

Ovvio anche che il termine ''universale'' vada debitamente relativizzato : non avrebbe senso in altre eventuali Biosfere aliene (ne servirebbero altre locali ad hoc), né a un Universo in cui non esistesse Vita (....e dove dunque ci sarebbe ben poco da ''comunicare'') .... e non avrebbe senso neppure nella distopia di tipo ''2430 A.D.'' cui certe derive attuali ci stanno conducendo....


Edited by fabrizio3 - 16/3/2021, 03:08
 
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