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view post Posted on 28/10/2011, 01:44     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)

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Questa sezione servirà a segnalare e raccogliere ogni possibile 'similitudine morfologica' riscontrata nel Regno Vivente tra i diversi organismi,ivi incluse singole parti della loro struttura; come per es. organi del corpo umano (soggetto privilegiato, perché Specie più nota/diffusa e facilmente riconoscibile, oltre che più vicino al ruolo di 'osservatore/fruitore', come spiegherò meglio).

Questa ricerca è importante sotto due aspetti, congiunti benché in apparenza distinti.

Il primo, riguarda le implicazioni puramente artistiche di EverLang.
Anche se, come altrove spiegai, EverLang non consiste in un determinato 'stile' o 'tecnica', e trova anzi un (possibile) punto di forza proprio in questa sua perfetta 'trasversalità' stilistica, la 'forma' resta in essa importante, fondamentale; perché a essa è demandato il ruolo di 'indicare', per mezzo di icone / figure riconoscibili nelle Opere, i varii Enti del Mondo Reale, chiamati a interagire tra loro per lasciar emergere questo o quel 'Significato'.
Se voglio essser sicuro che sia evocato il senso di 'detergere' dalla combinazione di /Lingua//Geco//Occhio/, è ovviamente essenziale che questi tre enti siano 'riconoscibili' nella mia Opera. Solo così ciascuno di essi può aver efficacia nel veicolare il complesso di 'informazioni' che gli è proprio.
Non che si richieda una 'perfezione tecnica', né un particolare 'realismo' grafico' tutt'altro; ma la 'riconoscibilità', magari limitata ai tratti-chiave essenziali, resta imprescindibile per far 'funzionare' EverLang.

-Lo studio attento delle Forme Naturali (anatomie animali, morfologie vegetali ecc) vale a conservare, pur maggiormente polarizzandolo sul lato 'osservativo' che non su quello 'tecnico/esecutivo' il Senso della Forma / Immagine che l'EverLanger / Artista deve pur sempre possedere.

Ma più in particolare, da questa conoscenza formale morfo-anatomica (la stessa, dopotutto, su cui Leonardo e Michelangelo impostavano fin 'dalle fondamenta' la perfezione esteriore delle loro Opere), in ambito EverLang sorge una interessante e importante possibilità di elaborazione semantica.

Si tratta di quella che definisco Tauto-Fanìa : ossia il poter 'rappresentare in forma equivalente, ma con diverse immagini /enti reali, lo stesso 'oggetto/ente'.

Per esempio, nel complesso delle caratteristiche che permettono di identificare 'Geco' (o meglio, un gruppo di specie di Geckonidae, all'interno della numerosa e diversificata Famiglia), è il possedere dita adesive e dalla struttura caratteristica: spesso sono ellittiche, con (o senza) un solco centrale e spesso con molti solchi/creste trasversali, 'a lamella'.
Questa struttura, all'osservatore - naturalista attento, fa venire in mente altre strutture naturali più o meno 'simili': fra le altre, la ventosa adesiva sulla testa delle 'Remore' http://content63.eol.org/content/2009/05/2...308_580_360.jpg
-Confrontare con le dita di un Geco - (qui, Phelsuma madagascariensis). www.naturamediterraneo.com/Public/d...46_geco0003.JPG
In questo particolare caso, oltre a una 'analogia formale', si ha anche una 'omologia funzionale': entrambe le strutture, infatti, svolgono la medesima funzione 'adesiva', sia pure in contesti molto differenti.

-Ma ancora -con un paragone stavolta meno stretto e limitato alla sola forma-, questa stessa struttura anatomica può ricordare la superficie dei denti molari di un Elefante. www.old-print.com/mas_assets/full/F1621894528.jpg
Questo, almeno nell'evidenza macroscopica.
(Ma in fin dei conti, tutto va 'confrontato' a parità di scala osservativa, perché il 'confronto' in questione possa aver senso : a livello 'microscopico' -o con luci di lunghezza d'onda diversa- tutti gli 'oggetti' ci apparirebbero in ogni caso molto, molto diversi da come li conosciamo).

-Questa 'similitudine', per azzardata che possa apparire, permette di vicariare l'icona /Elefante/ -ossia, di non 'rappresentare l'immagine di un Elefante' -, anche in un'Opera che, per il 'senso' implicato, ne richiederebbe la presenza.
Per esempio, se si utilizzano a mo' di 'coordinate semantiche' le icone di /Molare/, /Dita/, /Geco/, questo trinomio, privo in apparenza di senso (non vi sono interazioni dirette / rapporti specifici fra questi tre Enti), dovrebbe tuttavia 'suggerirci' l'esistenza di un ulteriore Ente, che sia caratterizzato dal fatto che 'i suoi denti molari, hanno 'similitudine' con le dita di un Geco' = 'i suoi denti molari, hanno struttura pressappoco ellittica e solchi lamelliformi trasversali (come le dita di un Geco, appunto).

-In Natura, una simile 'condizione' è verificata solo nel 'Campo di Esistenza' di uno specifico Ente: l'Elefante (in una qualunque delle tre specie oggi viventi, e di molte di quelle estinte, Mammuth inclusi).
Si tratta dell'unica 'specie' (in senso lato) nel cui 'insieme di tratti caratteristici' si riscontrino 'denti molari a contorno quasi-ellittico e con la superficie solcata da lamelle'.

E' quindi come se quei tre Enti, in apparenza privi di relazione, operassero una sorta di 'triangolazione' nello Spazio Semantico ( Semiospazio ), localizzandovi l'unico Ente reale che soddisfi quella specifica similitudine / identità macro-strutturale.
(Ecco un'Opera che esemplifica quanto detto: leggere anche 'Spiegazione', sotto https://everlangart.forumfree.it/?t=58270822)

Così, anche se decidessimo di realizzare un'Opera il cui senso è definito dalla interazione semiotica di /Elefante/ (e scopriremo poi che il medesimo -o quasi- 'significato' può emergere da varie 'alternative composizionali possibili), potremo scegliere se rappresentare *direttamente* un elefante (o più elefanti, grandi piccoli grigi o di colori 'fantasia' in piedi o distesi ecc ecc, non è quello che conta), oppure se rappresentarlo invece in modo *indiretto*. limitandoci appunto a 'localizzarlo', nello Spazio Semantico, con una adatta combinazione di 'altri' Enti, come /Molare/, /Dito/, /Geco/; nonostante il fatto che questi, se singolarmente presi, con 'Elefante' non avrebbero relazione alcuna.

-Potremmo anche, in modo del tutto analogo, 'ri-ottenere' l'idea di 'Geco', con tutti quei Tratti specifici che per natura gli sono proprii, dalla combinazione /Dito/*/Testa/*/Remora/; ma anche, reversibilmente, potremmo in altri contesti 'realizzare' /Remora/ come /Testa/*/Dito/*/Geco/... e così via.

E' evidente come ciò contribuisca alla 'flessibilità stilistica' delle Opere EverLang, e come allo stesso tempo utilizzi un'ulteriore aspetto della semiosi naturale.
Coerentemente, così come il rappresentare 'combinazioni di Enti Reali' permette di 'significare' la Relazione (= il significato) che tra essi intercorre nel Mondo Reale, così, per mezzo di altre e opportune combinazioni diviene possibile, analogamente, 'significare' un altro Ente reale e 'compiuto'; in modo indiretto, attraerso l'individuazione e la rappresentazione esplicita di un suo Tratto Caratteristico.

-Questo 'ri-circolo interno', che permette di 'rigenerare' gli stessi Enti di partenza, 'ricreandoli' a partire da altri, corrisponde al concetto di 'Semiosi Illimitata' di Charles S. Peirce, www.google.it/url?q=www.ildi...uiwY9HUZlD4rfaw secondo il quale -per dirla in modo elementare- in qualunque lingua, presa una singola 'parola', è possibile 'spiegarne il senso' attraverso combinazioni di 'altre parole', della stessa lingua (o addirittura sostituirla con queste, per mezzo di una perifrasi).


-Maggiore sarà la conoscenza di dettagli morfo-anatomici delle più disparate specie (oltre a quelli più tipici degli organi del corpo umano), maggiore sarà la 'libertà figurativa', la possibilità di utilizzare un set di icone 'indicatrici', al posto dell'icona dell'Ente direttamente interessato e funzionale al 'significato' che intendiamo dare all'Opera.

Sarà inoltre possibile ricavare in questo modo un repertorio vasto di 'dati visuali di base' (forme fondamentali, colori ecc), utilizzabili sia come tali (per es, ricavare il concetto di 'sfera', ellisse', 'sinusoide', 'quadrato', 'angolo', 'croce', o aggettivi come 'lungo', 'largo' ecc ecc, o nomi di colori, 'blu', 'rosso', 'verde' ecc ecc), proprio attraverso una conoscenza dettagliata delle loro occorrenze 'tipiche' in Natura.

Ciò anche applicando il criterio logico del già detto 'Confronto Prossimale', che accosta Enti 'vicini', simili tra di loro e coicidenti per un gran nuimero di tratti, ma NON per quel singolo tratto /attributo caratteristico che ci interessa ricavare / far 'emergere' dall'accostamento.

Nell'ambito di una stessa Specie, di consueto, maschio e femmina condividono ovviamente in grandissima parte le caratteristiche morfo/etologiche di base, ma si differenziano in modo tipico riguardo ad altre.

Così, per esempio, nella 'tartaruga scatola' (Terrapene carolina), le femmine hanno occhi bruno- giallastri, mentre nei maschi questi sono di un rosso acceso (che vale anche come segnale sessuale) http://farm4.static.flickr.com/3226/295542..._359aaa0d34.jpg
La combinazione, in un'Opera, della immagini di /Occhio/*/Terrapene/e */Testicolo/, fa 'emergere', selezionandolo dalla duplice alternativa (*o giallastro / *o rosso), il tratto specifico di 'ROSSO'.

Una Tartaruga-scatola può aver occhi *sia giallastri (femmina) / *sia Rossi (maschio).
SE aggiungiamo, a mo' di selettore/elemento 'diacritico', /Testicolo/, allora, tra le due opzioni, si 'seleziona' la seconda (= Rosso).
SE /Terrapene/*/Testicolo/, allora => /Occhio/ = 'Rosso'.

Edited by fabrizio3 - 20/11/2011, 15:19
 
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