il No-Shuyu-e, (la mia prima ConLang)

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view post Posted on 9/10/2011, 17:34     +1   -1
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non ho una vita... ma si dà il caso che mi stia bene così ;)

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Concepito all'età di 13-14 anni, il No-shuyue (= Universale-Linguaggio) fu il primo dei miei progetti compiuti di ConLang.
Possedeva un sistema fonetico 'originale', con fonemi organizzati in 'matrici' coerenti (che poco dopo scoprìi essere simile nell'impostazione al sistema fonetico del Sanscrito); possedeva un proprio 'originale' alfabeto, un lessico formato da radici integralmente 'inventate' (non ispirate a quelle di lingue a me note), e un sistema grammaticale e sintattico anch'essi totalmente 'originali', sviluppati senza tener conto di altri già esistenti a me noti.

Aveva una struttura grammaticale di tipo 'agglutinante', quindi radicalmente diversa da quella dell'italiano o di altre lingue indoeuropee (e Semitiche); ciò dà luogo a una serie di riflessioni di carattere neurolinguistico, che approfondirò in un topic a parte.

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Molte sono le riflessioni che ancora l'argomento può comportare, e non mancheranno occasioni per approfondire.

Per ora, , riporto sotto uno schema (che già esposi su questo sito di risposte www.google.it/url?q=http://it.answe...sgxzN_06J3i5VuQ), della mia antica 'No-shuyue'.
(Ho apportato qualche correzione e modifica all'originale nel link)


"...Partìi creando una lingua.... agglutinante: ossia costruita per mezzo di suffissi/infissi, ciascuno apportatore di una specifica 'modificazione' del senso, e tutti tra loro 'componibili', anche senza limiti (nelle lingue reali questi 'limiti' di norma ci sono, invece).

Per esempio, data una radice (scelsi le 'basilari' tutte monosillabiche, non c'era un 'perché'), come 'Nae-' ="vedere", disponevo di una serie di 'suffissi', di particelle a essa apponibili e che permettevano di 'infletterla' in numerosissime forme verbali (e non solo).
Tra le principali:
: 'ta' per il passato, 'ke' per il Presente, 'sho' per il Futuro... poi, 'li' per la forma 'contiuativa', 'ni' per la forma passiva, 'tar' per il 'Condizionale', 'boo' per il Potenziale, 'zu' per il rafforzativo... 'ti' per l'Infinito.
Alla radice semantica 'base', aggiungevo una 'n' per avviare i verbi, una 'e' per i sostantivi, e 'fi' per gli avverbi (oltre a molte altre...)

-Così, con questi pochi elementi, prendendo ad es il pronome 'Hu' (io), e la radice semantica 'Nae' (= vista), veniva fuori:

Hu Nae-n-ke = io vedo;
Hu Nae-n-ta = io vidi;
Hu Nae-n-sho = io vedrò;

-ma inserendo il continuativo 'li', diventano

Hu Nae-n-li-ke =io sto vedendo,
Hu Nae-n-li-ta = io vedevo, stavo vedendo,
Hu Nae-n-li-sho = io starò vedendo;

con 'tar', condizionale:

Hu Nae-n-tar-ke = io vedrei,
Hu Nae-n-tar-ta = io avrei visto,
Hu Nae-n-tar-sho 'io vedrei... futuro' (in italiano neppure esiste, ma non importava perché non costruiivo il No-shuyue sul ''calco' di altre lingue esistenti),
Hu Nae-n-tar-li-ke = io starei vedendo;
Hu Nae-n-tar-ta-boo = io avrei potuto vedere (-boo- 'potenzialità);
E spostando le particelle:
Hu Nae-n-boo-tar-ta = 'è possibile, che lo (lo) avrei visto (se ci fossi andat, ad es...) = 'probabilmente avrei visto'.
Hu Nae-n-tar-boo-ta = io potrei aver veduto.

-Ciascuna di quste forme, restando esattamente immutata, diventava 'passiva' col solo aggiungere 'ni' come suffisso.

Hu Nae-n-ke-ni = io sono visto;
Hu Nae-n-ta-ni = io fui visto;
Hu Nae-n-tar-ke-ni = io sarei visto;
Hu Nae-n-tar-ta--ni = io sarei stato visto;
Hu Nae-n-tar-ta-boo-ni = io avrei potuto essere visto

l'Infinito:
Nae-n-ke-ti = Vedere;
Nae-n-ta-ti = l'Aver visto;
Nae-n-sho-ti= il 'vedere 'che sarà' (non 'stare per vedere', che si renderebbe in modo diverso)

Nae-n-ke-ti-ni = l'Essere visto (Lat. 'videri')

Poi ad es c'era il suffisso -ji, dell'Accusativo, indifferentemente applicabile a sostativi come a verbi.

Hu Sao-n-ke, Ma Nae-n-ta-boo-ti-ni-ji = Mi rincresce, di non aver potuto essere visto (passato+potenziale+infinito+passivo + accusativo; ossia, "il non aver potuto... 'oggetto' del rincrescere.

Nae-e = la vista; Nae-e-to = le viste (plurale);
e analogamente
Nae-n-ke-ti = 'il' Vedere, e Nae-n-ke-ti-to = 'i..*vederi*, ossia i diversi modi di vedere

-Hu Kau-n-ke, Nae-n-ke-ti-to-ji = Io apprezzo i diversi modi (la pluralità) del vedere
-Così ai sostantivi:

-Hu Kau-n-ke, Swaa-e-ji = io apprezzo il fiore;
-Hu Kau-n-ke, Swaa-e-to-ji = io apprezzo i fiori

Stessa compositività sui sostantivi:
Nae-e = vista; Nae-boo-e = capacità visiva; Nae-boo-ni-e = 'Visibilità' (ossia, il 'poter esser visti, 'ni' è infisso 'passivo')
Nae-sho-e = preveggenza, precognizione... anche 'saggezza, giudizio' ('sho' è infisso del Futuro);
Nae-ta-e = retrospezione, rivalutazione, ricordo... ('ta' infisso del Passato);
Nae-sho-boo-ni-e = Prevedibilità
Nae-zu-e = 'Perspicuità, ecc (con 'zu', rafforzativo)
ancora rifinibile come:
Nae-ke-zu-e = Buon senso, concretezza (= acume/capacità di vedere a fondo ma in particolare nel Presente/Attuale, con 'ke')
Nae-sho-zu-e = Progettualità, capacità pianificatoria ( col Futuro, 'sho' )


-'i' era suffisso aggettivale, e unito a temi verbali (tutti quelli visti sopra) formava equivalenti (ma molto più estesi come modi/tempi) del 'gerundio':
Kaa-i = rosso; e così
Nae-i = visivo
ma anche:
Nae-n-ke-i = vedente
Nae-n-ta-i = che ha visto;
Nae-n-ta-ni-i =che è stato visto;
Nae-n-tar-ke-ni-i = (colui che) sarebbe visto (tar-condizionale)
Suffisso ai pronomi, formava il 'possessivo' , generico; Hu =io; Hu-i = mio. Hu-i-to = miei, ecc ecc...

-Tutto questo, anche se al tempo ne ero all'oscuro, esiste ed è anzi ben diffuso (anche se meno 'regolare' e rigido) in moltissime lingue naturali, come dicevo.

Edited by fabrizio3 - 12/1/2012, 04:04
 
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